(Ogni dolore è dolore/ogni pena è danno/ però non è tanto grande/ che perdere l'amore)

 

Antonio Mura, nasce ad Aritzo il 12 gennaio del 1902. Fu uno dei migliori artisti del '900 e si distinse soprattutto nell'esecuzione di opere sacre.
Amare il prossimo, era per lui fondamentale, infatti, perché l'ospite non lo dimenticasse aveva appeso alla parete del suo ampio e luminoso studio dal pavimento in legno di castagno, una tavoletta con i versi sopra posti.
Dopo aver frequentato il Liceo Classico a Cagliari, si trasferisce a Roma per iscriversi all'Accademia delle Belle Arti (1922-25), dove apprende dai grandi maestri l'arte dell'incisione, della scenografia, della plastica decorativa e della scultura.

"Due donne di Aritzo"

 

La sua produzione inizia subito, organizzò il suo studio ad Aritzo e già nel 1924, a soli 22 anni dipinge il quadro: ‘due donne di Aritzo', l'unico datato. Ben presto, spinto dal suo forte sentimento religioso, orienta il suo impegno di ricerca, di riflessione e di sperimentazione verso opere di carattere sacro. Come pittore, il suo nome è legato alla Basilica di Bonaria di Cagliari, per la quale realizzò sei pale d'altare.

   
 

"L'Assunzione"

 
"La Madonna del Rosario"


"Auxilium Christianorum"

"La Madonna di Fatima"

   
 

Altre opere, sempre di carattere sacro, le possiamo ammirare presso la Parrocchia di San Michele Arcangelo ad Aritzo.

   
 

 

"La Crocifissione"

"Cena di Emmaus"

"S.Ignazio da Laconi"

   
 

"La Beata Vergine Maria con i Santi Domenico e Caterina e il Papa Giovanni XXIII° "

 

               
 

"Deposizione"

   
                 
 

Un'altra fonte di ispirazione, per il Mura, erano le scene di vita paesana, le immagini delle donne e degli uomini in costume. Alcune opere di questo genere, possono essere ammirate presso il Comune di Aritzo dove troviamo:

 

"La Sposa"

"Figura decorativa del 1927"

"L'adorazione del venerdì Santo"

1928

 
  Il pittore, morendo a Firenze il 7 aprile del 1972, a seguito di un'operazione chirurgica, regala alla città la sua ultima opera rappresentando attraverso la Morte di Cristo ciò che lui stava vivendo in prima persona, compiendo così un ultimo estremo atto di fede.