La Chiesa, in stile gotico aragonese dedicata a San Michele Arcangelo, risalente al XIV secolo, custodisce al suo interno: una statua secentesca di S. Cristoforo la più importante tra le opere d'arte attualmente custodite nella parrocchia, una scultura lignea policroma della Pietà arrivata ad Aritzo nel 1720, una croce d'argento del XVsecolo e diverse tele di Antonio Mura, apprezzato artista locale.
Del fabbricato antico, rimane solo la torre campanaria del XV secolo dove si trova anche una campana con un inscrizione del 1605.

 
 
L'Arcangelo Michele, è il capo degli Angeli e il principe delle celesti schiere. Il suo nome, dall'ebraico Mi-Ka-El significa Chi è Come Dio. Egli è inviato a combattere contro l'angelo che si ribellò a Dio e a portare un messaggio di pace e di speranza. Viene rappresentato come combattente, con la spada o la lancia in mano e sotto i suoi piedi il dragone, mostro, Satana sconfitto nella battaglia.
 
 
All'interno, superati il portale e la bussola, possiamo osservare , sulla sinistra una prima cappella dedicata in antico a Sant'Antonio Abate, e che ospita ora le tombe di Antonio Arangino e la moglie Marianna Vargiu De Arca, coloro che, dal 1914 al 1919, finanziarono l'intera opera di restauro della Chiesa.
A seguire, la Cappella del Sacro Cuore nella cui parete destra è presente una tela di A.Mura raffigurante l'incontro di Gesù e Maria sulla via del Calvario. La terza cappella, ospita oltre alla Statua di San Francesco la bellissima tela del pittore Antonio Mura raffigurante Sant'Ignazio da Laconi. Possiamo ancora osservare un'altra insigne opera del Mura nella cappella di San Giuseppe realizzata nel 1944 mentre, nella navata di destra, è possibile visitare la cappella di San Cristoforo, la cui statua, datata 1606 e alta 190 cm. in legno policromo, viene giudicata dai critici di finissima esecuzione nella sua resa naturalistica del modellato, nella doratura e nella cromia. Sopra la pila dell'acqua benedetta, una lapide marmorea, ci segnala l'anno della dedicazione della Chiesa, avvenuta con rito solenne il 19 settembre del 1745.
 
 

Situata nella località di 'Giarìa', essa accoglie i suoi fedeli soltanto in occasione della 'tredicina', che ha il suo culmine con la festività del 13 giugno.
Elemento di richiamo, al suo interno, è l'altare ligneo del XVII secolo.

 

La vita del Santo:

Fernando Buglione, nasce nel 1195 a Lisbona da una famiglia benestante. Fin dall'età di 15 anni entra nel Monastero ritirandosi nell'abbazia Agostiniana di San Vincenzo alla periferia di Lisbona. Chiesto di essere trasferito a Coimbra, nel gennaio 1220 assiste al ritorno in patria delle salme di 5 frati Francescani massacrati in Marocco. Inizia qui la sofferenza di Fernando che non accetta di servire Cristo vestendo le ricche vesti da Frate Agostiniano, si innamora così della regola di San Francesco e pensa che nella povertà e nell'umiltà potrà sentirsi più vicino al Signore. Cambia nome e decide di diventare predicatore della parola di Gesù, passa molte ore in silenzio ad ascoltare la voce di Gesù che gli parla, l'adora così tanto che in una splendida notte viene visto cullare Gesù Bambino sorridente tra le sue braccia. Ama talmente tanto il Signore che questo lo ricambia con il dono dei miracoli, il Santo infatti, conosciuto come 'Il Santo dei Miracoli" muore a Padova a 13 giugno 1231 sfiancato dalla fatica e dalle privazioni. Il desiderio di farsi ultimo, di amare Dio nella bellezza della natura, S. Antonio viene raffigurato con la fiamma o con il cuore fiammeggiante, simbolo dell'amore divino e con il giglio, simbolo della purezza.

   
La Chiesa Campestre, sita in località di "Serra S. Maria" è stata ricostruita intorno al 1925 su un edificio preesistente e solo recentemente, grazie alle offerte dei fedeli è stato
possibile effettuarne un restauro.  
Il titolo della Madonna della Neve affonda le sue origini nel IV secolo sotto il pontificato di Papa Liberio (352-366) e, secondo la leggenda, si narra che in quel periodo, viveva a Roma un gentiluomo ricchissimo di nome Giovanni, con sua moglie altrettanto ricca, i quali, non avendo figli, decisero di offrire i loro beni alla Santa Vergine, per la costruzione di una Chiesa a Lei dedicata. Nella notte fra il 4 e il 5 agosto, giorno in cui viene festeggiata, a Giovanni gli apparve in sogno la Madonna che gli ordinò di costruire una Chiesa nel luogo in cui il mattino seguente avrebbe trovato la neve.